una testimonianza di vita che diventa santità

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articolo ripreso da portalecce
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Si sono aperte ieri sera nella basilica del Rosario a Lecce, nel giorno del 41.mo anniversario della nascita al cielo di don Ugo De Blasi, le celebrazioni in preparazione alla messa solenne di giovedì 9 febbraio, che si terrà in cattedrale alle 18 presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, il quale consegnerà alla diocesi il decreto di Venerabilità del sacerdote leccese.

 

 

Era il 17 dicembre scorso, quando Papa Francesco, riconoscendo l’esercizio eroico delle virtù ha autorizzato la promulgazione del decreto di Venerabilità di mons. Ugo De Blasi. Egli, nell’esercizio del suo ministero, si occupò in modo particolare della formazione dei seminaristi e della gioventù dell’Azione cattolica, fu predicatore zelante, ricercato confessore e sapiente direttore spirituale.

Il tutto è iniziato con un momento di preghiera comunitaria presieduto dall’arcivescovo Michele Seccia e successivamente si è dato ascolto alla lettura di alcuni scritti di don Ugo De Blasi sull’Eucarestia e su Maria Madre di Dio. I brani erano tratti da uno scritto che con molta probabilità risale al 1942 ed era riportato in un quaderno denominato dall’autore “quaderno cristocentrico”: la lettura è stata proposta da mons. Pierino Liquori, vicepostulatore della causa di canonizzazione. 

Hanno preso parte alla preghiera il vescovo Cristoforo Palmieri, il nuovo rettore della basilica mons. Giancarlo Polito, ma anche il vicario generale mons. Luigi Manca, il vicario per l’economia mons. Antonio Montinaro, il parroco della cattedrale don Vito Caputo e diversi sacerdoti presenti tra cui il parroco di San Matteo mons. Vincenzo Marinaci, il parroco di Santa Croce mons. Mauro Carlino, don Piero Quarta, don Damiano Madaro, don Alessio Seconi, don Giovanni Serio, mons. Nicola Macculi, don Anderson (della rettoria di Sant’Anna) e il vincenziano Padre Roberto D’Amico.

Sono molto commosso questa sera perché considero tutto questo, personalmente, un inaspettato dono nella mia vita. Trovarsi per la seconda volta nel riconoscimento di Venerabilità di un sacerdote che ha lasciato il profumo di santità e che questo profumo di santità corrisponde una testimonianza di vita, di docilità dell’azione dello Spirito Santo dentro di noi, della presa di coscienza e di ciò che avviene quando si partecipa all’Eucarestia e ci si accosta all’altare per ricevere il corpo di Cristo”.

Sono queste le parole usate dal presule nel ricordare un sacerdote del Concilio, che ha vissuto i primi anni del Vaticano II e che ha lavorato per la riforma della Chiesa di Lecce a stretto contatto con il primo arcivescovo metropolita, mons. Francesco Minerva. Quella scia di santità è ciò che ha insegnato, testimoniato e vissuto in quella basilica. Tutto deve restare una lezione di vita perché la santità è dono dello Spirito.

Dopo la preghiera e l’ascolto degli scritti di don Ugo, è seguito poi il concerto, a cura de Gli Archi, laboratorio di musica da camera del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce (GUARDA).

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

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