Quando si parla di santi si pensa
subito a persone che si sono distinte per cose straordinarie.
Ci pare impossibile coniugare i termini: santi-persone
normali. Eppure essere santi nell'ordinario è
possibile, e don Ugo è uno di questi.
Mons. De Blasi non ha conosciuto fenomeni straordinari
nella sua vita, in lui tutto è stato normale.
La sua vita è stata una vita di sacerdote e
di cristiano devoto sì, ma nulla di più.
Un prete straordinario nell'ordinario. Un uomo di
fede che sapeva contare su Dio.
Una persona che non ha sprecato la sua vita, ma che
ha lavorato sodo e bene, spendendosi per la Chiesa
che è in Lecce con grande fede e generosità.
Una santità che possiamo chiamare "normale",
perché si è nutrita di azioni quotidiane,
fatte bene, senza andare a caccia di cose straordinarie.
Una santità alla mano, a portata di tutti,
una testimonianza, che ancora oggi, aiuta a vivere
bene.
Di lui si può dire che non ha mai perso tempo:
o pregava, o lavorava. Non è un'esagearzione
dire che tutta la sua vita fu una preghiera. Questa
era il suo ossigeno, la sua forza e soprattutto il
suo riposo.La sua preghiera era un raccogliersi sotto
gli occhi di Dio, un aprirsi del cuore a Lui, un colloquiare
confidente con il Padre dei cieli. Così lo
colse l'ultima luce del tramonto.
Oltre ad essere un uomo do preghiera, don Ugo fu un
maestro dal pensiero profondo e dall'esposizione chiara,
un convinto predicatore della misericordia di Dio.
Era un sacerdote innamorato di Dio e quando un'anima
entra in intimità con Dio sorge in lei il bisogno
di espandersi, di comunicare agli altri qualcosa della
propria ricchezza e della propria esperienza. Impossibile
amare Dio e non essere acceso dal desiderio di vederlo
amato. Da questa interiore ricchezza nasceva il suo
apostolato.
Ai laici di Azione Cattolica, pupilla dei suoi occhi,
insegnava: "quando avete fatto tutto quello che
vi è stato ordinato dite: siamo servi inutili.
Abbiamo fatto quello che dovevamo fare". Un prete
che non sprecava troppe parole - "sì,
sì - no, no".
Per lui la volontà di Dio era volontà
di Dio, da realizzare meglio che si poteva. Meticoloso,
serio, non ebbe mai paura di dire ciò che pensava,
rendendosi magari antipatico a qualche persona, ma
preoccupato soltanto di essere vero.
Rendiamo grazie al Signore che, specialmente in questi
tempi in cui sembra che la fede venga meno, la testimonianza
di questi maestri aiuta i buoni a rimanere fedeli
nell'attesa della manifestazine ultima del Cristo.
Rosa Pezzuto |