Il ricordo di Mons. Francesco Minerva
Prima di impartire l'assoluzione alla salma, Mons. F.Minerva
ha ringraziato don Ugo per l'intelligente, disinteressato
e prezioso contributo dato alla Diocesi in un quarantennio
di vita sacerdotale. Basilica di S.Giovanni Battista al
Rosario in Lecce 7 febbraio 1982.
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Mons. Ugo De Blasi ha vissuto in tutta la sua fecondità
il sacerdozio ministeriale, rimanendo sempre fedele a Dio
ed agli uomini. Ha vissuto la sua totale donazione a Cristo
con zelo ed amore nel servizio: in disponibilità
completa e affetto al Vescovo, in fraternità comprensiva
con i sacerdoti, in donazione generosa ai fedeli.
L'ho trovato sempre al mio fianco, collaboratore saggio
e fedele, nel succedersi a sempre più gravosi uffici
e responsalibità pastorali da me a lui affidati.
Nel capitolo Cattedrale quale canonico e poi penitenziere.
Nella Curia Vescovile come cancelliere, quindi Vicario Episcopale
prima e poi Vicario-Generale. Nella cura delle anime quale
assistente della Gioventù femminile e poi di tutta
l'Azione Cattolica diocesana ed in ultimo dal 1972 quale
parroco di San Giovanni Battista. In ogni settore si è
donato senza limiti, con alta e profonda intelligenza, con
volontà forte e decisa, con amore ed affetto, anche
se non sempre compreso ed amato ma sempre stimato e apprezzato.
L'Azione Cattolica a lui deve i tempi più vivi e
floridi; ed i laici, che più si sono impegnati in
questa diletta diocesi, devono a lui la formazione profonda
e lo stimolo all'azione. Molte le anime da lui dirette e
profondamente formate. E' stato sempre disponibile, capace,
e fermo,in spiritualità profonda e luminosa, in fede
viva e carità operosa. La Curia si è avvantaggiata
delle sue alte doti intellettuali con ferrea memoria e delle
sue capacità giuridiche; come pure del suo amore
alla Chiesa Diocesana di cui ne andava scoprendo la storia
e rievocando le memorie; ed ancor più bella la sua
fedeltà al Vescovo.
Non ha mai riposato, né rallentato il ritmo del suo
lavoro, sentendo sempre più pressanti le sue responsabilità
con il susseguirsi dei tempi; ed in piena e feconda attività
il Signore l'ha chiamato a Sé per il giudizio e la
dovuta ricompensa, mentre era in devoto colloquio con la
Mamma Celeste intrecciando la corona del Rosario, meditando
i divini misteri.
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