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BASILICA SAN GIOVANNI BATTISTA al ROSARIO - L E C C E

"La vita di un prete si giustifica solo sulla base di un amore profondo... un amore incontenibile che diventa annuncio, testimonianza, servizio, sostenuto dalla fondamentale intenzione di far nascere e crescere nell'uomo la pienezza della vita del Figlio di Dio"... (Don Ugo)

Mercoledì 6 Febbraio 2002, ore 17,30
XX anniversario della morte del Servo di Dio D. UGO DE BLASI,


SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA
presieduta da
S. E. Mons. COSMO FRANCESCO RUPPI,
Arcivescovo Metropolita di Lecce.


CONFERENZA:
LA VITA SPIRITUALE CUORE DELLA VITA PASTORALE
Relatore il Prof. Mons. GUIDO MAZZOTTA,
Vice Rettore della Pontificia Università Urbaniana
(Roma)


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Lecce 6 gennaio 2002


Alla nostra Chiesa di Lecce è stata data una grande grazia: il processo di canonizzazione su d. Ugo De Blasi, sacerdote leccese, avviato il 6 febbraio dell'anno 2001.
La santità evangelica è stata sempre testimoniata in questa terra da uomini e donne che, nell'umiltà della loro vita quotidiana, hanno saputo incarnare i valori e la radicalità evangelica. Sono ancora vive le immagini della nostra Chiesa in Festa per la Beatificazione di Filippo Smaldone; ma non dimentichiamo l'affetto che ci lega al venerabile Fra Giuseppe Ghezzi, alla Serva di Dio Luigia Mazzotta, a Sr. Santina...
D. Ugo ha attraversato il cuore del secolo scorso lasciando la traccia di una forte spiritualità, di una grande coerenza e conseguenzialità nella vita di fede.
Questo processo in corso è una grazia immensa, è motivo di gioia incommensurabile, è un richiamo opportuno e forte per un rinnovato impegno di fede per ciascun credente, è uno straordinario incoraggiamento per la nostra Chiesa a perseguire con sempre maggior fedeltà la strada della nuova evangelizzazione che deve portare tutti alla santità.
Vissuto in un secolo di grandi cambiamenti sociali e politici, di grandi rivolgimenti culturali, ha saputo incarnare il Vangelo di Gesù Cristo con
forza e tenacia straordinarie. Ha saputo cogliere i bisogni della chiesa in cui viveva, scegliendo il campo della formazione delle coscienze, della promozione del clero e del laicato, anticipando e vivendo nel quotidiano la Dottrina del Concilio Vaticano II, alla cui applicazione si è dedicato totalmente.
D. Ugo è stato un servo fedelissimo della nostra Chiesa, di cui ha condiviso le difficoltà e l'impegno di evangelizzazione, testimoniando un'intensa comunione ecclesiale.
Il suo sacerdozio era fermamente radicato in una vita di fede intensa. Suo costante desiderio era divenire copia di Gesù Cristo; la sua preghiera era continua e fiduciosa, il suo amore all'Eucarestia veniva prima di tutto. Il suo fervore di carità era alimentato da una vita segnata dalla sobrietà e mortificazione.
La sua testimonianza certamente onora la nostra Chiesa, ma ancor più interpella la nostra coscienza di credenti e non credenti.
E' una grazia eccezionale all'inizio di questo nuovo millennio. Facciamone tesoro, imploriamo dal Signore la sua beatificazione e per sua intercessione le grazie necessarie alla nostra terra, in particolare per la nostra santificazione e perché il suo esempio venga perseguito da altri giovani desiderosi di porre la loro vita a servizio totale del Vangelo.
La Vergine Santissima del Rosario, tanto invocata
da D. Ugo, accompagni la Chiesa di Lecce nella sua intensa opera pastorale avviata con la celebrazione del Sinodo diocesano.
Il Comitato per la Causa di canonizzazioneNella ricorrenza del XX Anniversario della morte, il Comitato della Causa di Canonizzazione ti invita a:


- Pregare ogni giorno per detta causa
- Comunicare favori ricevuti per intercessione di don Ugo
- Mettere per iscritto eventuali ricordi personali
- Partecipare all'incontro del 6 febbraio presso la Chiesa del Rosario
- Per quanto ti è possibile, offrire un tuo contributo economico.


Postulazione della Causa di Canonizzazione, Via S. Venera n 8, 73100 LECCE - Tel. 0832 306166
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Sono trascorsi venti anni da quando d. Ugo ci ha lasciato, ma il suo ricordo è sempre vivo nel cuore di quanti l'hanno conosciuto e lo hanno avuto amico. Dovendo fare memoria di lui, sono andato a rileggere un po' le sue omelie stampate nel testo 'Radici profonde', ma ho fatto fatica a restare concentrato sul testo, perché il pensiero correva alla sua grande personalità, difficile da sintetizzare in un ritratto fedele ed esauriente. Si può descrivere da prospettive molteplici,ma non è semplice scegliere quella che risponde meglio alla sua immagine. Abbiamo chiesto a un grande teologo, il Prof. Mons. Guido Mazzotta, Vice Rettore della Pontificia Università Teologica Urbaniana, noto a tutti per i suoi interventi incisivi e profondi nella rivista televisiva 'Miracoli', di studiare i suoi scritti per trarre alcuni tratti della sua personalità e lo ascolteremo con interesse nella conferenza che terrà nella Basilica del Rosario il prossimo 6 febbraio. Intanto mi vengono alla mente alcuni episodi vissuti accanto a lui, quando io, giovane prete, venivo invitato da lui o per celebrare nella sua parrocchia, o per accompagnarlo in particolari incontri dove rappresentava il Vescovo. Stare accanto a lui, nonostante la grande confidenza, era sempre una emozione, restavo affascinato dal suo comportamento: uomo straordinariamente amato e capace di amare: mai sdolcinato, con battute poco serie, sempre attento all'interlocutore che aveva di fronte, pronto a dare affetto non per conquistarsi un consenso, ma per trasmettere quel suo amore verso Dio che serbava nel cuore. Da quello che diceva, ma più da quello che non diceva dopo l'incontro potevo percepire che il suo modo di amare e stimare le persone era fondato in Dio e a Dio voleva orientare. Mai un commento negativo o di critica; sapeva vedere sempre gli aspetti positivi della persona e quando faceva fatica a individuarli, a me che ero stato testimone, si rivolgeva con qualche considerazione perché diventasse lezione di vita. Aveva una grande capacità di affetto. Negli anni successivi alla morte ho provato il rammarico di non aver sfruttato meglio l'amicizia con lui. Prendeva sempre sul serio quanto suggerivo o chiedevo; il suo ottimismo e la sua carica umana infondevano in me sicurezza, fiducia, abbandono, dopo sentivo la gioia di essere stato con lui, avvertivo una sensazione strana: come se l'amicizia o la vicinanza fossero stati per me veicolo dell'amore di Dio.
Questo mi spinge a credere alla sua santità: ha amato Dio in modo 'folle' e ha amato gli uomini di un vero amore di amicizia. Il fatto che molti lo portano nel cuore,- e in questi ultimi mesi mi è stato facile raccogliere dappertutto compiacimenti nei confronti dell'Arcivescovo per aver introdotto il processo di beatificazione,- il fatto che sia stato spontanea la richiesta di accertamento della sua santità nel seno della nostra chiesa locale da parte di tanti fedeli vuol dire che d. Ugo ha interpretato e incarnato in modo esemplare lo spirito cristiano e ha lasciato la convinzione intima di un suo particolare potere di intercessione presso Dio, essendo stato sulla terra un uomo di preghiera e di fede.
Il Tribunale Ecclesiastico ora è chiamato ad analizzare la sua vita, le virtù, gli scritti, le testimonianze… con i criteri della moderna scienza storica; ogni affermazione sarà giustificata sulla base di specifiche fonti testimoniali o documentali, che saranno valutate criticamente; occorrerà stabilire quelle più attendibili, più obiettive e attenersi alla verità che emergerà. L'augurio che continuando a pregarlo, si diffonda la devozione privata e tutti coloro che lo hanno conosciuto possano offrire il loro contributo prezioso.

©Copyright 2003 Postulazione per la causa di Beatificazione di don Ugo de Blasi
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